L’industria farmaceutica si dedica alla produzione di farmaci ad uso medico e alle differenti fasi di ricerca e sviluppo. Rispetto ad altri settori industriali ha avuto un forte incremento ed espansione degli impianti di produzione grazie all’impulso dei risultati della ricerca scientifica.
E’ un settore caratterizzato da alti standard di controlli e sicurezza, che negli ultimi anni si sta muovendo anche verso l’eco-sostenibilità. Tra il 2005 e il 2015 le imprese del farmaco hanno ridotto i consumi energetici del 70%, e nel decennio 2006-2016 hanno ridotto le emissioni di gas dannosi per il clima del 66%.
Nell’ottica di un efficientamento energetico, la cogenerazione ad alto rendimento (CAR) è scelta da un numero sempre maggiore di industrie farmaceutiche. La produzione concomitante di energia elettrica e di energia termica, peculiarità degli impianti CHP (Combined Heat and Power) assicurano un risparmio di combustibile e un’ottimizzazione del rendimento energetico. Applicabile e vantaggioso alla produzione dell’industria farmaceutica è anche l’impianto di trigenerazione CHPP (Combined Cooling Heating and Power), in quanto l’impiego di acqua refrigerata è necessario per l’elaborazione di alcuni farmaci.
7 cose da sapere sull’efficientamento energetico nell’industria farmaceutica
I benefici derivanti dall’installazione di un impianto di cogenerazione, o trigenerazione all’interno degli stabilimenti di produzione farmaceutica sono molteplici. Vediamo i più importanti:
- Recupero di vapore saturo, utile per la sterilizzazione degli impianti di produzione;
- Recupero di calore per la fase di essiccazione;
- Generazione di acqua refrigerata;
- Riduzione dei consumi e conseguente risparmio economico;
- Recupero in breve tempo dell’investimento di installazione impianto CHP/CHPP grazie al risparmio ottenuto;
- Accesso agli incentivi per l’installazione di sistemi di efficientamento energetico (TEE o certificati bianchi);
- Riduzione delle emissioni inquinanti e salvaguardia dell’ambiente.
