L’Italia diventa un Paese più allettante per gli investimenti in rinnovabili, salendo dal 15° al 12° posto nel ranking pubblicato sul report EY Renewable Energy Country Attractiveness Index (RECAI). Il nostro Paese ha guadagnato alcune posizioni grazie agli sforzi di semplificazione autorizzativa e alla nuova bozza del Decreto FER 2. In cima alla classifica troviamo in ordine: Stati Uniti, Cina, Germania, Regno Uniti, Francia, Australia, India, Spagna, Giappone e Paesi Bassi.
Le sfide più importanti da affrontare evidenziate dal documento di quest’anno sono:
- il rafforzo della cosiddetta resilienza energetica;
- incrementare la produzione di energie rinnovabili;
- diversificare le fonti di produzione di energia;
- aumentare i livelli di stoccaggio.
L’Italia ha registrato una delle migliori performance dell’indice non solo in termini relativi agli altri Paesi, ma anche in termini assoluti per vari motivi:
- La nuova bozza del Decreto FER 2 che stabilisce nuovi meccanismi di sostegno dei prezzi e nuovi incentivi;
- La costruzione del primo impianto eolico offshore nel Paese;
- Tra il 2023 e il 2025 saranno messi all’asta 5 GW di eolico offshore;
- Il rafforzamento della pipeline di progetti, sia nel fotovoltaico che nell’eolico onshore.
Per migliorare la diffusione di progetti di energia rinnovabile è stata constata una semplificazione che riguarda l’eolico offshore, grazie all’Autorizzazione Unica (AU) e non più tramite concessioni demaniali, ancora in atto tuttavia su impianti fino a 10 MW. Mentre ci si sta muovendo anche per una regolazione che presenti nuove forme di supporti alle tecnologie associate, come ad esempio le batterie, che darebbero una spinta al mercato, rendendo “bancabili ” e scalabili alcune delle soluzioni ancullari alle rinnovabili.
Oltre all’Italia il RECAI segnala una forte performance della Grecia, orientata verso i nuovi obiettivi da 15 GW di nuova energia green entro il 2023 e dai 2 GW di eolico offshore sempre nello stesso periodo di tempo. I Paesi Bassi entrano a far parte delle prime 10 posizioni grazie al programma da 70 GW di energia eolica entro il 2050. Mentre gli USA riescono a mantenere la prima posizione grazie all’Inflation Reduction Act approvato ad agosto che si sviluppa soprattutto nell’ambito dell’idrogeno green. E la Cina aumenta la sua transizione volendo raggiungere la carbon neutrality entro il 2060.